News

Blog page excerpt here. It's amazing what you can do with a little love in your heart. We want to use a lot pressure while using no pressure at all.

Sudan: la situazione è grave

Dalla capitale Khartoum parla monsignor Muñoz Cárdaba, preoccupato per quella che definisce una condizione "rischiosa" e "seria". I combattimenti sono arrivati anche molto vicino alla Nunziatura dove ieri, domenica 16 aprile, hanno fatto irruzione gruppi di soldati durante la Messa. Anche le Comboniane sono spaventate, chiuse in casa, senza possibilità di uscire. Da Roma, la consigliera generale suor Reboldi: "Per questi popoli la pace è un sogno"
 

John Baptiste Munyambibi e Antonella Palermo - Città del Vaticano

Inaspriti gli scontri tra esercito governativo e Forze paramilitari in Sudan. Il sindacato dei medici ragguaglia sul numero di feriti dall'inizio di questi eventi: 942 includendo civili e militari. Il capo della missione Onu in Sudan, Volker Perthes, si è detto "estremamente deluso" dal fatto che le due parti in gioco abbiano rispettato solo "parzialmente" la "tregua umanitaria" di tre ore che avevano affermato di voler accettare domenica, il giorno dopo l'inizio delle ostilità in Sudan.

Gli interessi economici sul Paese

L'esercito di Burhan, presidente del Consiglio Sovrano di Transizione - de facto capo di Stato del Sudan dopo il colpo di Stato del 25 ottobre 2021 - ma anche le milizie paramilitari di Hemdti, hanno enormi interessi economici. L'esercito controlla molta parte dell'attività economiche del Paese, le FSR hanno nelle mani diverse miniere d'oro, una la condividerebbero anche con i mercenari russi della Compagnia Wagner. Hmedti, infatti, ha stretti legami con Mosca, mentre il maggior partner commerciale del Sudan rimane la Cina. I due non hanno mai avuto una sincera collaborazione, ma solo l'interesse contingente di estromettere i civili dal potere. Hemedti ha più volte denunciato il "fallimento" di un golpe che secondo lui, avrebbe restaurato il vecchio regime di al-Bashir. Il dissenso vero, tuttavia, è nato quando si è trattato di firmare l'accordo per l'avvio del processo politico che avrebbe riportato nelle mani dei civili il potere in Sudan. Sugli sviluppi vilenti nel Paese si è pronunciato anche il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella al termine del colloquio con il presidente polacco Andrzej Duda: "Quanto avviene in Sudan è allarmante - ha scandito - e l'azione della Wagner in tanti Paesi africani richiama a grande allarme la Nato e la Ue e richiede un'azione dell'Unione europea attiva e protagonista che si impegni su questo fronte". 

Muñoz Cárdaba: rischio che l'accordo di transizione salti 

Nel centro di Khartoum, la capitale, stamattina ci sono stati "bombardamenti aerei, cannoneggiamenti e lancio di missili terra-terra", anche nella zona dove si trova l'Ambasciata d'Italia: lo riporta l'Ansa citando fonti informate. La situazione umanitaria è critica: l'Unione dei medici sudanesi ha denunciato che gli ospedali di Khartum e di altre città del Paese sono stati attaccati con cannoni e armi da fuoco e diversi di essi sono stati "completamente inattivi" durante gli scontri. Raggiunto al telefono il nunzio apostolico monsignor Luís Miguel Muñoz Cárdaba, racconta: "Oggi è il terzo giorno di questi combattimenti, di fatto una guerra fra i militari delle Forze armate e i paramilitari delle Forze di supporto rapido. Dopo giorni e settimane di tensione, purtroppo è scoppiata una guerra di fatto. La situazione è grave, seria, con combattimenti nella capitale ma anche in altre città del Paese. Combattimenti forti, pesanti, con artiglieria, aerei... Siamo in una situazione preoccupante e anche rischiosa per la vita, soprattutto per i civili. La gente è chiusa nelle proprie case, senza poter uscire, senza poter andare nei mercati a comprare perché è veramente rischioso".

Argomenti del blog

Cerca nel blog